Algoritmo di Facebook 2018: cosa cambierà per le pagine
La notizia che l’algoritmo di Facebook nel 2018 cambierà è arrivata ormai alle orecchie di tutti.
Sicuramente c’è chi si sta già strappando i capelli, ma non è il caso di prenderla così tragicamente.
Partiamo dal presupposto che non possiamo pensare che Facebook, come qualsiasi altra piattaforma, possa rimanere uguale nel tempo. Noi marketer dovremmo saperlo bene, dal momento che gran parte del nostro lavoro si basa sull’analisi dei dati, per attuare miglioramenti sempre più performanti.
Detto questo, vediamo quali sono i cambiamenti dell’algoritmo di Facebook nel 2018 e come cambiare la nostra strategia su questo social.
1. Le interazione tra persone avranno la precedenza
Se Mark già ci aveva preannunciato l’idea di intraprendere questa strada con l’update della Facebook Newsfeed, con l’ultimo aggiornamento dell‘algoritmo di Facebook vedremo apparire sul nostro feed molti più post da parte dei nostri amici e le persone con cui interagiamo maggiormente, rispetto ai post delle pagine che seguiamo.
Ma perchè questa decisione?
Dall’analisi dei dati economici dell’ultimo trimestre che Facebook ha pubblicato, si è notato un calo di 50 milioni di ore ogni giorno, nell’ultilizzo del gigante blu da parte degli utenti, probabilmente stanchi di essere bombardati da un milione di post che cercano di vendere qualcosa e di bassa qualità.
Se da un lato la piattaforma di advertising di Facebook è seconda solo a Google Adwords, dall’altro gli utenti reali se ne stanno andando e Mark ha dovuto trovare una soluzione. No utenti veri, no party. Ricordiamocelo.
Senza gli utenti, Facebook non ha ragione di esistere e se non esiste un pubblico a cui far vedere le inserzioni, non vale nemmeno la pena di investirci. Facebook non vuole arrivare a questo, per cui, mette al primo posto gli utenti e al secondo posto le aziende.
2. Maggiore attenzione ai commenti
Sapevamo già che i commenti, come le condivisioni e le reazioni, andavano ad influire sull’andamento del nostro post o della nostra inserzione, ciò che cambia è il peso della tipologia di interazione che riceviamo.
Per valutare il coinvolgimento degli utenti con i contenuti Facebook decide di dare maggior peso ai commenti articolati, lunghi, che presuppongono un impegno consistente da parte dell’utente e quindi un genuino interesse verso l’argomento di quel determinato post.
Ecco che quindi non è più solo importante avere un alto engagement, ma anche un engagement di qualità.
3. Video Live
Se fino all’anno scorso, Facebook puntava sui video, quest’anno i video più performanti diventano quelli live… e non è difficile capire il perchè.
I video live sono coinvolgenti ed estremamente naturali proprio perchè realizzati in diretta e senza filtri, tagli e modifiche. La genuinità del contenuto viene premiata dagli utenti per la sua freschezza, con commenti in tempo reale e risposte immediate, che portano ad una tempestiva soddisfazione dell’utente.
Di primo acchito, verrebbe quindi da inserire i video live all’interno della propria strategia, ma non è il caso di correre troppo.
4. I gruppi
Con il calo della reach organica sulle pagine, ci si aspetterebbe quasi che questo avvenga anche per i gruppi, ma di fatto non è così.
I post dei gruppi ai quali siamo iscritti non avranno meno visibilità, principalmente perchè i gruppi sono fatti dalle persone e non dalle aziende e anche se un gruppo è di proprietà di un’azienda è spesso e volentieri un luogo dove il confronto fa da padrone e quindi il livello di engagement è molto alto.
Algoritmo di Facebook 2018: è davvero così drastico per le pagine?
Adesso che abbiamo ben capito quali saranno i quattro grandi cambiamenti dell’algoritmo di Facebook, vediamo quali sono le conseguenze per le pagine Facebook aziendali.
Non è il caso di allarmarsi, come già detto, Facebook è una macchina sempre in movimento, da cui dobbiamo sempre aspettarci dei cambiamenti e noi dobbiamo farci trovare pronti per accettarli, capirli e organizzare il nostro lavoro di conseguenza.
Sicuramente la copertura organica dei post delle nostre pagine calerà, a meno che il lavoro fatto in precedenza non abbia permesso la realizzazione di un pubblico molto ben profilato di fan, che reagiscono costantemente con noi, anche senza aver bisogno di alcuna sponsorizzazione. Questo, però non deve farci preoccupare, ma piuttosto stimolare.
Esatto, stimolare.
Stimolare la nostra creatività nel realizzare post sempre più coinvolgenti e utili per i nostri utenti e la nostra voglia di sperimentare nuovi format.
Parliamo ad esempio dei video live, un format che magari hai già provato, ma che non è adatto a tutti. Abbiamo detto che saranno uno dei trend del 2018, ma dobbiamo veramente munirci di telecamera, microfono e tanta voglia di apparire, anche se non sappiamo cosa comunicare? La risposta è no.
Se, invece, l’attività si presta a questo tipo di contenuto, allora è il caso di cominciare a ideare un piano editoriale che preveda una serie di video live durante l’anno, a supporto della strategia di social media marketing elaborata in precedenza.
Lo stesso vale per i gruppi.
Il fatto che i post pubblicati all’interno dei gruppi raggiungano più persone a livello organico non significa che dobbiamo puntare la nostra strategia in quella direzione, soprattutto se non abbiamo le risorse sufficienti per gestirlo.
A questo proposito ti rimando ad un post di Veronica Gentili, riguardo ai vantaggi e gli svantaggi di aprire un gruppo su Facebook.
Facebook ads
Vorrei dedicare un paragrafo a parte alla questione delle campagne su Facebook.
Dal momento che la copertura organica dei post è destinata a calare inesorabilmente, credo sia veramente arrivato il momento di pensare a destinare un budget definito alla sponsorizzazione dei singoli post della pagina, oltre che per delle campagne in dark, attive durante l’anno.
Moltissimi dei miei clienti sono scettici quando gli propongo di investire parte del budget per sponsorizzare i post della pagina, perchè il ROI (return of investiment) è difficile da monetizzare, quando si parla di puro e semplice engagement, ma quando, investendo quel minimo indispensabile per far crescere un po’ la pagina, cominciano a vedere commenti, messaggi privati, richieste di informazioni sui prodotti ecc, allora capiscono il vero valore aggiunto.
Inoltre, ricordati sempre che puoi creare dei pubblici personalizzati sulla base delle persone che interagiscono con i post della tua pagina e creare poi delle campagne di remarketing da mostrare agli utenti che già ti conoscono e che già si fidano di te e del tuo prodotto. In altre parole, un investimento iniziale atto solamente ad aumentare la notorietà della tua pagina, arriva poi a creare le basi per delle campagne di vendita che funzionano davvero, perchè mostrate alle persone giuste.
Conclusioni
Penso tu abbia già capito dove voglio arrivare.
Credo che i cambiamenti dell’algoritmo di Facebook in questo 2018 non siano così drastici come ci hanno fatto credere in tanti, ma solamente un ulteriore step verso un diverso modo di fare marketing.
Stiamo semplicemente assistendo ad un’evoluzione della piattaforma, da sempre.
Penso che un contenuto di qualità, sia esso un link, una foto o un video, performi bene a prescindere dal suo formato. Certo, bisogna sapersi adattare ai cambiamenti e tenersi al passo con i tempi, ma ciò non significa che tutto ciò che abbiamo pensato e realizzato fino ad oggi per le nostre pagine Facebook sia sbagliato.
Inoltre, prima di pensare ad una nuova strategia di social media marketing, è necessario fare i conti con le proprie risorse e con i materiali a disposizione.
Non puoi pensare di andare a fare una camminata in montagna senza pedule, per capirci. Quello che puoi fare è cercare un percorso più adatto a te, meno faticoso, magari con una vista meno incredibile, ma che puoi percorrere fino alla fine senza rimanere senza suole e pensare di investire investire in un paio di pedule quando sarai pronto.
E tu?
E tu, hai già pensato ai cambiamenti da adottare dopo questo cambio di algoritmo? Condividili con me e con gli altri lettori nei commenti, potresti essere d’ispirazione per qualcuno!
2 Comments
Simone Longato · 5 Dicembre 2018 at 13:49
Ormai la gestione di una pagina Facebook in una strategia di marketing prevede per ovvie ragioni la destinazione di un budget.
Poi trovi realtà che ti propongono 20 euro di budget mensili e vorrebbero vendere servizi (uno dietro l’altro) da 10.000 euro e capisci che c’è veramente tanta aspettativa e… sorridi 🙂
ElisaPasqualetto · 12 Dicembre 2018 at 21:22
Come ti capisco Simone…