Il Vaso di Valore: storia di un contenuto virale su Instagram
Published by ElisaPasqualetto on
Ebbene sì, nella mia carriera di social media manager ora posso dire di aver creato un post virale. Sto parlando del Vaso di Valore, che dal 29 maggio al 3 giugno ha popolato le stories di Instagram.
Magari tu stesso hai partecipato, magari senza sapere chi c’era dietro questa idea, che oggi voglio provare a raccontarti, spiegandoti perchè questo piccolo e all’apparenza insignificante vaso ha fatto il giro di Instagram, facendomi crescere di ben 564 follower in pochissimi giorni.
Prima di entrare nel vivo di questo case-study, vorrei soffermarmi un attimo sulla definizione di viral marketing e ti contenuto virale.
Quando si può parlare di contenuto virale?
Un contenuto diventa virale quando suscita un’emozione talmente forte, che viene condiviso da più persone contemporaneamente in un breve arco di tempo.
Un contenuto per essere virale non deve necessariamente contare milioni di condivisioni, ma un numero fuori dalla media dei contenuti pubblicati fino a quel momento.
Nel caso del Vaso di Valore, sono riuscita a tracciare più di 200 condivisioni, ma vedremo poi nel dettaglio perchè sono state ben di più.
Non ci sono delle regole fisse per creare un post virale, ma piuttosto delle massime, che possono aiutarti a realizzarne uno. Ad esempio, ci sono emozioni più facilmente condivisibili di altre, come lo stupore, il divertimento, ma anche la rabbia.
Certo è che le sensazioni positive, sono sicuramente più efficaci di quelle negative, ed è proprio il caso del Vaso di Valore.
Cos'è il Vaso di Valore
L’idea che sta dietro al Vaso di Valore è tutt’altro che complicata: bastava riempire un vaso virtuale con i nomi degli account Instagram per noi contribuivano a creare dei contenuti di valore all’interno della piattaforma.
Ho così preso una foto di un vaso, anche abbastanza anonimo, senza coperchio, e ho creato una grafica molto semplice, con il titolo e qualche decorazione per renderlo più appetibile.
Ho anche allegato all’iniziativa un hashtag, #iocreovalore, coniato con le ragazze di Wearmore qualche settimana prima, per un progetto ancora in fase di definizione.
Diciamoci la verità, di certo non era un vaso di design, ma come abbiamo visto se l’idea è valida l’estetica passa un po’ in secondo piano.
Perchè il Vaso di Valore è diventato un contenuto virale?
I motivi per cui il Vaso di Valore è diventato un contenuto virale sono diversi e cercherò di analizzarli qui uno per uno, per dimostrarti come da un’idea semplice si possa davvero crescere su Instagram in modo organico e senza l’uso di bot:
- L’idea era di facile intuizione ed esecuzione, non erano necessari strumenti esterni o particolari conoscenze sull’uso della piattaforma
- Aveva un’accezione positiva: il valore
- L’atto di taggare più persone, senza alcun vincolo sul numero, ha agevolato la diffusione del contenuto, perchè chi veniva taggato anche se non riproponeva il suo vaso di valore, comunque condivideva quelli in cui era taggato
- La declinabilità del concetto di “valore” (per me era riferito al campo del social media marketing, ma seppur sia partito da questo settore ha poi toccato il mondo della psicologia, dei viaggi, del coaching, dell’insegnamento, del fai da te, della maternità e tanti altri
Si è così creata una catena di persone gratificate dal fatto di apparire nei vasi di valore altrui, e spronate a farlo a loro volta per poter contribuire all’ondata di positività che si era creata. Chi non vorrebbe essere associato ad un concetto così nobile come quello di “qualtà”?
L’apporto dato dagli influencer e dal fattore invidia
Ma ci sono altri due fattori da considerare, oltre a quelli appena citati.
Molti influencer di vari settori sono stati taggati all’interno del Vaso di Valore, tenendo conto che all’interno di ogni singolo vaso potevano essere inseriti decine di account da migliaia di follower ciascuno, come quello di @zuccaviolina ad esempio (39mila follower), @fede_the_pilot (55mila follower) @nunziacillo (177mila follower) e tanti altri, che hanno fatto da cassa di risonanza all’iniziativa.
Avete presente il detto “Nel bene o nel male, purché se ne parli“? Ecco, il Vaso di Valore deve anche ringraziare la sana invidia di un account molto popolare, di cui preferisco non fare il nome, ma postare solamente la story che ha contribuito alla diffusione del vaso dell’iniziativa e (parzialmente) al mio conseguente aumento di follower.
Ma parliamo un po’ di numeri, prima di scendere nei dettagli.
I numeri generati dal Vaso di Valore su Instagram
La foto di seguito è uno screenshot delle statistiche relative al mio Vaso di Valore, quello che ha dato il via, per intenderci.
In media, prima di passare da 891 follower a 1455, le mie stories erano viste da 250 persone, e come puoi vedere qui, questa stories ha raggiunto le 698 visualizzazioni.
In altre parole, le visualizzazioni delle mie stories, relativamente alla story del vaso sono aumentate del 279,2%.
L’esposizione delle mie stories, oggi, si è assestata intorno alle 350 visualizzazioni di media.
Come puoi vedere dall’immagine, non c’è solo un ritorno verso il mio account, che come ti anticipavo ha avuto una crescita di follower organica pari al 163,3%, ma anche tutte le persone taggate nel Vaso di Valore da me (e presumibilmente da tutte le persone che poi hanno fatto il proprio).
Grafico da Ninjalitics
L’hashtag #iocreovalore che accompagnava l’iniziativa è diventato anch’esso una story, ma oltre a questi dati, il mio account ha ricevuto circa 16 richieste di messaggio ogni due ore più altrettanti da coloro che erano già miei follower, a partire dal secondo giorno, molti dei quali erano di apprezzamento per l’iniziativa e altrettanti di solidarietà per via del contenuto poco carino, pubblicato dall’influencer di settore di cui vi ho postato lo screenshot.
Dal momento che l’influencer, per altro non conosciuta dalla sottoscritta, non aveva taggato il mio account nelle stories, sono venuta a conoscenza della sua story solo grazie ai numerosi messaggi degli utenti, che mi esprimevano il loro sostegno.
Non avendo nemmeno utilizzato l’hashtag dell’iniziativa, avrei erroneamente attribuito la mia crescita solamente al sentimento di gratificazione che le persone provavano nell’essere citate nel vaso e nel crearlo a loro volta, senza contare le conseguenze di una reazione diametralmente opposta.
Il traffico al sito, generato dal contenuto virale
Ma i risvolti positivi di crescita non li ho registrati solo sul mio account Instagram, bensì anche in termini di traffico verso il mio sito.
Infatti, una buona strategia di marketing virale non si limita alla piattaforma di diffusione del contenuto, ma si espande su diversi livelli, non sempre tracciabili (ad esempio, il Vaso di Valore è anche stato oggetto di un acceso dibattito all’interno di un gruppo segreto di Facebook, la cui notizia mi è stata comunicata da alcune delle partecipanti al gruppo, a cui io però non ero iscritta).
Nell’immagine sottostante, puoi notare come il traffico da Instagram verso il mio sito (e più precisamente al link nella bio di Instagram relativo alla Check-list che puoi scaricare anche tu gratuitamente se non l’hai già fatto) sia aumentato nei giorni in cui il contenuto è diventato virale (29maggio-3giugno 2019).
Delle 101 persone che hanno visitato il link in bio, 21 di queste hanno poi scaricato la Check-list, iscrivendosi alla newsletter.
Il costo di un’operazione di viral marketing di questo tipo
Non ci sono stati costi in termini di campagne pubblicitarie, né di tempo di realizzazione se devo essere sincera (l’idea mi è venuta poco prima di realizzarla, come un’illuminazione e non mi aspettavo prendesse questa piega così stupefacente), ma sicuramente ce ne sono stati in termini di tempo speso in community management.
Ho risposto a ognuno dei 200 contenuti in cui sono stata taggata, senza un messaggio copia e incolla, ma elaborando una risposta, seppur breve, per ognuno degli utenti che si metteva in contatto con me. Ho risposto anche a tutti i messaggi di solidarietà citati precedentemente e di complimenti, ho realizzato delle stories per ringraziare io stessa i partecipanti all’iniziativa e per rilanciare il template del vaso di valore. Ho, inoltre, creato due storie in evidenza dedicate al Vaso di Valore per poter contare i contenuti in cui venivo taggata e per dare maggiore esposizione alla cosa.
Ho scritto questo articolo, che mi ha occupato circa due ore di tempo.
Quindi, in conclusione, il viral marketing può non avere alcun costo in termini di denaro e di pubblicità, ma sicuramente è un evento che deve essere costantemente monitorato e mantenuto attivo e per questo, ci vuole tanto, tanto, tanto tempo!
Ultima cosa, non meno importante, che ripeto costantemente sul mio profilo Instagram, è che il numero di follower non determina la bravura o le competenze in materia di una persona. Questo esperimento ne è la dimostrazione, dal momento che oltre ai dati che ti ho mostrato in assoluta trasparenza, ho anche ricevuto diverse proposte di collaborazione per la gestione di profili Instagram.
Quindi, sei ancora sicuro che il numero di follower sia davvero la metrica da utilizzare per valutare le competenze della persona? A te la parola!
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