Caro influencer, se ti cito, cagami!

Published by ElisaPasqualetto on

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Prima o poi nel “predicare bene e razzolare male” ci cascano tutti, compreso l’influencer. Eh, sì caro influencer, oggi ce l’ho proprio con te e con le tue “liste di cose da fare per diventare influencer” a nostra volta, con te e le tue ricette per un post stupendo su Facebook e un Social Customer Service da paura e con i tuo predicare la condivisione e l’interazione con gli utenti e i tuoi lettori.

Già, caro influencer, se ti cito, cerca di tener fede a quanto predichi, perché di un tuo misero “like” non me ne faccio un bel niente.

Chi è l’influencer?

Chiariamo prima il concetto di influencer, per non fare l’errore di confonderlo con il testimonial. L’influencer è quella persona che, nel mondo del web, gode di una certa credibilità in un determinato campo, ovviamente deve essere qualcuno che ha avuto modo di diffondere il suo credo e affermarsi come punto di riferimento in tale ambito, tramite, ad esempio, un blog, oppure un canale Youtube o Instagram e così via.

Per chiarire cos’è un influencer, farò un semplice esempio: mettiamo caso che io apra un blog parlando della mia incapacità a cucinare, scrivendo le ricette più semplice del mondo, che però ti salvano da una morte per fame e da una cena improvvisata. Al mondo, c’è tantissima gente che non sa cucinare, tanto che, se scrivo un buon articolo dopo l’altro, comincerò ad avere un certo numero di follower e un traffico in ascesa.

Una volta raggiunto il primo step ed essermi affermata come la food blogger dalle ricette più improbabili, allora le aziende cominceranno ad interessarsi a me come figura chiave per la promozione dei propri prodotti, tramite le mie ricette. Fila tutto fino a qui, no?

Tu, lettore e follower, hai cominciato a seguirmi e a conoscermi, sai che non sono una chef stellata, ma che mi arrangio con quello che trovo, proprio come te, quando torni a casa dal lavoro alle 8 di sera e non hai fatto la spesa. Tu ti riconosci in me e riconosci anche che quanto ti sto raccontando tramite articolo, foto e video è la verità. Detto, fatto, ecco per sono diventata un influencer.

Questo è più o meno ciò che accade.

Come si diventa influencer?

Non c’è una formula magica, questo è poco ma sicuro, quello che c’è è un po’ di bravura e anche di astuzia.

Secondo Dario Vignali, noto influencer del mondo del Web Marketing, l’ascesa verso l’olimpo vede i seguenti step:

  1. Iniziare ad essere consumatori dell’informazioni
  2. Diventare distributore dell’informazione
  3. Evolversi in produttore dell’informazione
  4. Trasformarsi in imprenditore del mercato dell’informazione

Hai ascoltato ciò che dice nel video? Ecco, tutto verissimo, ma forse io aggiungerei qualcosina in più, a partire dal terzo step:

 

  • Non aver paura di inserire link esterni al tuo articolo, per aumentare il valore aggiunto del tuo testo
  • Non dimenticarsi perchè sono nati i social network, vale a dire per la condivisione
  • Interagire con commenti, condivisioni e apprezzamenti a seconda della piattaforma

E una volta arrivati ad essere influencer?

In realtà, era proprio qui che volevo arrivare. Mi è sempre stato insegnato che una volta arrivati in cima, non bisogna mai dimenticarsi di come ci si è arrivati, cosa che però avviene costantemente, anche nel mondo del web.

Per arrivare ad essere influencer, seguendo gli step descritti da Dario, per prima cosa devo iniziare a leggere i contenuti altrui, informarmi, dunque, poi, iniziare a condividerli e, infine, scriverne a mia volta. Ovviamente, le informazioni che avrò appreso nel corso del tempo, proverranno un po’ dalla mia esperienze personale e un po’ da quanto ho letto tra un blog e un altro, quindi, sarà mio dovere morale citare le fonte… e cortesia nell’apprezzare questo mio atto di onestà.

Caro influencer, hai proprio capito bene, se ti cito, mi aspetto da te una qualche reazione.

Quando l’influencer predica bene e razzola male

Per diventare influencer bisogna farsi notare e non basta scrivere un articolo al giorno e condividerlo sui propri canali social, dietro c’è tutto un lavoro di interazione con chi è già influencer e con chi, come te, sta lavorando nello stesso settore. Il web è meritocratico, ma comunque, c’è bisogno di un aiutino da fonti autorevoli, altrimenti, lo stesso Google si gira dall’altra parte.

Come dicevo all’inizio del post, chi prima condivideva, citava e interagiva con quelli che per lui erano gli influencer del settore, sperando di essere a sua volta coinvolto in conversazioni sui social e iniziare così a farsi notare, una volta arrivato sul podio, ed essere diventato a sua volta un influencer, ha smesso di farlo.

Caro influencer, ti sei dimenticato come taggavi e citavi in continuazione i tuo idoli prima di arrivare dove sei arrivato? Lo sai che è anche grazie a questo meccanismo che sei arrivato dove sei? Cosa ti dà il diritto di non chinare più lo sguardo verso quelli che, come te prima, stanno solo cercando la loro strada?

Insomma, caro influencer, se vieni citato, interagisci, e magari non limitarti a mettere un like striminzito, che ti è costato meno di un secondo, magari senza nemmeno aver letto l’articolo per intero ed esserti soffermato solo alla parte dove si parla di te. Calma, che se sei dove sei ora, è soprattutto merito degli utenti, perchè puoi scrivere un capolavoro come l’Odissea, ma se non c’è nessuno che la legge e che la consiglia poi ad altri, non la conoscerà mai nessuno.

Quindi, caro influencer, se ci sei, batti un colpo.


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